Avanti piano
D’accordo, riuscire a vincere una partita come quella di ieri sera a Firenze, dopo aver sofferto praticamente per 90 minuti e con un tiro e mezzo in porta, può far credere che qualcosa di magico sia stato davvero scritto nelle stelle. D’altronde le iperbole fanno parte del nostro dna: basta un niente per farci credere di sprofondare negli abissi più neri e ancor meno per farci credere di essere i più forti del mondo. L’esaltazione eccessiva però non porta lontano, lo abbiamo già ampiamente sperimentato in passato, per cui cerchiamo di goderci il momento positivo della nostra Roma senza abbandonarci a inutili voli pindarici. Quindi attenzione: il primo che da domani parlerà di scudetto verrà internato a Formello nello stesso bunker in cui è segretato da un anno Ledesma.