Vai al contenuto

Scusate, ma stavolta che c’entra il Pd?

dicembre 15, 2010

Leggo da più parti, che la colpa di quanto accaduto ieri alla Camera sarebbe da ascrivere tutta al Partito Democratico. Ora, di responsabilità il vertice del partito ne ha un centinaio e probabilmente anche qualcuna di più, su questo concordiamo tutti da sempre. Obiettivamente, tuttavia, in questa circostanza non vedo cosa potesse elaborare di meglio. Ha presentato una mozione di sfiducia al governo, l’ha votata in maniera compatta (molti oggi fingono di dimenticare che Calearo e Cesario sono fuoriusciti dal Pd ormai un anno e mezzo fa e prima di abbracciare Silvio, intascando il suo cospicuo assegno, sono passati per Rutelli) e l’ha vista respinta solo per tre (dico tre non trecento) voti di scarto. E allora? Dov’è la sconfitta che i vari Sofri, Mieli e Travaglio vanno predicando? Scusate tanto, ma io non la vedo. Per far cadere il governo, purtroppo, non basta la sola volontà dell’opposizione; c’è bisogno che la maggioranza si divida ed è esattamente quello che è accaduto (salvo poi essere soccorsa al novantaquattresimo da qualche zozzone da due soldi). Per cui, alla fine della fiera, se Fini non riesce neppure a tenere uniti trentacinque deputati in un partito nato da cinque minuti, se Di Pietro fa le liste caricando scempi ad ogni elezione,  se c’è sempre qualcuno pronto a farsi comprare per un piatto di lenticchie, che cosa c’entra il Pd? Spiegatemelo, sono tutt’orecchi.

2 commenti leave one →
  1. giovanni permalink
    dicembre 16, 2010 23:32

    “Per far cadere il governo, purtroppo, non basta la sola volontà dell’opposizione”
    e allora non proponi una mozione di sfiducia, se non sei sicuro di vincere. Se la proponi, e non passa, hai perso, c’è poco da fare. Quando sei in minoranza, hai pochissime occasioni per far saltare un governo, quindi devi fare i conti alla perfezione. Se non li sai fare, hai perso, anche perchè regali a un avversario in difficoltà l’occasione per mostrarsi più forte di quello che è….

  2. sim0n3 permalink*
    dicembre 16, 2010 23:51

    Giovanni, due cose:
    1) una mozione di sfiducia ad un governo la si presenta quando le divisioni all’interno della maggioranza rendono impossibile l’azione dell’esecutivo. La speranza è che queste divisioni trovino conforto nei numeri e nel voto del Parlamento. Ed è esattamente ciò che è accaduto martedì, salvo poi assistere al salvataggio in corner di Berlusconi da parte di qualche prezzolato.
    2) i conti il Pd deve farli con i propri parlamentari, non con quelli degli altri. Il Pd alla Camera può contare su 206 deputati ed ha portato, in maniera compatta, 206 voti favorevoli alla mozione di sfiducia. I conti stavolta li ha sbagliati qualcun’altro. O forse vogliamo accollare al Pd anche gli Scilipoti, i Razzi e i Moffa?

Lascia un commento