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Io mi tengo il Pd

aprile 3, 2011

Cito testualmente dal sito di uno dei catalizzatori del voto di protesta dell’intellettuale di sinistra deluso dalla sinistra: “si discute di tendopoli da piazzare un po’ in tutta Italia per ospitarli. Propongo di farle alle frontiere della Francia. Una a Ventimiglia, una al Frejùs, una a Courmayeur. Se loro schierano le forze armate francesi, noi schiereremo gli extracomunitari”. Così Beppe Grillo, paladino della lotta alla malapolitica. Se questa è la nuova sinistra che avanza, scusate tanto ma io mi tengo il Pd.

Piccole divergenze fra intellettuali

aprile 2, 2011

Pare che una decina di militanti di Forza Nuova abbiano assaltato, oggi pomeriggio a Milano, un presidio della Lega Nord a colpi di petardi. Alla base del gesto dei neo fasci ci sarebbe la politica troppo morbida di Maroni nei confronti degli extracomunitari, purtroppo solo respinti coi propri barconi e non direttamente bruciati vivi come loro vorrebbero. Ora, che anche nel movimento razzista e xenofobo si stiano aprendo le prime spaccature è un qualcosa che fa male all’intero sistema politico italiano. E di questo siamo tutti un po’ responsabili. Per fortuna la questione si è risolta nel migliore dei modi: per riappacificare le due fazioni, sono stati immediatamente reclutati due negri da pestare. Insomma, tutto è bene quel che finisce bene, anche se continuando di questo passo l’Italia rischia di non avere più una rappresentanza razzista unita e degna di questo nome.

Un mese vissuto pericolosamente

aprile 1, 2011

Un mese. Dico: cos’è in fin dei conti un mese? Niente, praticamente. Quando ne avevo tre di vacanza da scuola, passavano in un lampo. Eppure è bastato allontanarmi trenta giorni dalle vicende politiche di questa zozzeria di paese per ritrovarmi con:

1) i nostri aerei inviati a bombardare la Libia, perché dopo otto anni, e vista anche la stringente crisi economica, è venuto il momento di buttare giù un altro sanguinoso dittatore, esportando un po’ di sana democrazia.

2) Il Ministro degli esteri Franco Frattini che propone un piano italo-tedesco per risolvere la crisi libica. Il Ministro degli esteri Franco Frattini che, due giorni dopo, ritira l’idea di un piano italo-tedesco per risolvere la crisi libica, dopo essersi sentito rispondere dalla Merkel un freddo “ma tu chi cazzo sei?”

3) Il Presidente del consiglio Silvio Berlusconi che dichiara di voler aprire un casinò e un campo da golf per rilanciare il turismo a Lampedusa presa d’assalto dagli immigrati. Quando si dice capire lo stato d’animo del paese.

4) Nicole Minetti che brama la Farnesina.

5) Il Ministro della Difesa Ignazio La Russa, che manda affanculo il Presidente della Camera Gianfranco Fini, facendo finalmente un gesto che posso dire di apprezzare particolarmente. D’altra parte uno che si impegna giorno e notte per far cadere un governo e non solo fallisce miseramente, ma si ritrova pure con il partito dimezzato e quasi morto ancor prima di nascere, merita di albergare in quel paese la.

6) Paola Binetti che confessa di avere avuto un fidanzato. Vi prego fatemelo conoscere.

Che poi secondo me un Garibaldi bruciato ci sta benissimo

marzo 2, 2011

Come celebrare al meglio i centocinquanta anni dell’unità d’Italia? La domanda in questi giorni è di quelle importanti. Pensa che ti ripensa, i cittadini e i politici della ridente Schio (in provincia di Vicenza) hanno trovato la soluzione: bruciare un fantoccio con le sembianze di Garibaldi. Non crediate però che dietro la scelta dell’associazione veneziana Raixe venete (nun me chiedere che vor dì) ci sia la solita propaganda leghista da due soldi. No, no. La decisione di mettere Garibaldi sul rogo affonda le sue radici nella storia: “nella realtà gli storici seri hanno dimostrato che era un bandito vissuto di espedienti e ladrocini in Sud America. E che anche i famosi Mille erano una accozzaglia di sbandati e predoni”, ha spiegato il sommo Giorgio Roncolato, esponente leghista e membro della suddetta associazione. Mentre Roberto Ciambetti, assessore leghista al bilancio della regione Veneto, ha voluto precisare che il rogo non è nient’altro che un gesto scaramantico da non strumentalizzare. Ora, chi legge questo blog sa benissimo che il mio livello di patriottismo è pari a zero. Ascoltare però, un nugolo di trattoristi che non sanno mettere due parole in fila disquisire di storia con tanta supponenza mi ha fatto salire un gran nervoso.

Ad ognuno il suo

marzo 1, 2011

Dopo la ministra dell’interno inglese, dimessasi perché il marito si era gustato un pornazzo con sommo gaudio a spese dello stato (una truffa da ben sette euro), dopo il ministro dello sport rwandese dimessosi a causa di alcune foto, per la verità neppure troppo osè, che lo ritraevano abbracciato a quattro ragazze, oggi è toccato al ministro della difesa tedesco, tal Karl Theodor zu Guttenberg, lasciare l’incarico perché la sua tesi di dottorato è risultata completamente copiata. Ora, fare impietosi paragoni con quanto avviene da noi, è piuttosto semplice. Il fatto è che essere superati in materia di dignità politica dai tedeschi o dagli inglesi ci può anche stare, ma constatare che pure in Rwanda chi fa politica ha una maggiore moralità che da noi, mi mette profonda tristezza (con tutto il rispetto per il Rwanda).

Uno su mille ce la fa

febbraio 22, 2011

Nonostante tutto ciò che sta accadendo Gheddafi può stare tranquillo. Sì vabbè, la situazione in Libia è un tantino accesa e le soluzioni poste in atto dal rais, bombardare i manifestanti o eliminarli a suon di missili, non sembrano proprio quelle suggerite dalla comunità internazionale. Tolti questi minuscoli inconvenienti, però, il dittatore libico riuscirà presto a riportare l’ordine nel paese. O almeno questo è quello che pensa uno dei suoi primi tifosi: Emilio Fede…

Luci a San Basilio

febbraio 21, 2011

Non avevamo bisogno degli ultimi due stupri per comprendere che a Roma, ultimamente, tira una brutta aria. La città è sempre meno sicura, nonostante chi la governa abbia vinto le elezioni puntando forte proprio sul senso di inquietudine e di insicurezza dei cittadini. Il sindaco, fra una raccomandazione e l’altra, ha trovato cinque minuti di tempo per intervenire personalmente, prendendo in mano la situazione con una mossa di rara incisività: accendere il Colosseo per una notte. Niente male davvero. Purtroppo però, mentre Alemanno continua a giocare con le illuminazioni ad effetto, Roma resta una delle città più buie d’Italia e d’Europa. E questo, di conseguenza, ne determina la sua “pericolosità”. Per cui la prossima volta, invece di accendere il Colosseo dopo uno stupro, accendiamo un lampione a San Basilio, uno a Tor Bella Monaca, uno a Centocelle prima di uno stupro. Magari scopriamo che vivere in una città decentemente illuminata può aiutare a sentirsi più sicuri.

Dimmi con chi vai…

febbraio 20, 2011

Mentre noi ci trastulliamo coi processi di Silvio, Gheddafi sta sterminando i manifestanti a colpi di RPG. I morti sono ormai quasi trecento. Nel suo sito, la Farnesina invita tutti a non partire per la Libia per ragioni di sicurezza. Strano, perché alla guida del paese nord africano, a sentire il nostro premier, c’è una persona di grande saggezza

Certi giorni

febbraio 18, 2011
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Certi giorni sono un po’ così. Senti che tutti i tuoi sforzi si fermano davanti all’imponderabile e all’insuperabile. Sono quei giorni in cui apri i quotidiani, giri fra i migliori blog, cerchi e ricerchi, ma il costante ripetersi degli stessi misfatti compiuti dalle stesse persone mette il freno alla fantasia. Insomma sono quelle giornate lì in cui non c’è davvero un cazzo di niente da scrivere.

Non esistiamo più, ma per il resto tutto bene

febbraio 17, 2011

Un gruppo parlamentare nato il 30 luglio 2010 con trentacinque deputati e dieci senatori, che si ritrova sette mesi dopo con nove fuoriusciti e con un fallimento colossale come quello del 14 dicembre alle spalle, obiettivamente fa ridere. Nonostante i tentativi di salvataggio sulla linea di Fini, che oggi si abbandona alla ricerca del soccorso delle urne manco fosse un Silvio qualunque, Futuro e Libertà prosegue su una strada che non porta lontano: quella dell’ambiguità. Una dimostrazione in più del fatto che dietro la scelta del Presidente della Camera di abbandonare Berlusconi non c’era la volontà di creare una destra riformatrice all’europea, ma solo la necessità di ritagliarsi uno spazio più ampio nel centrodestra. Una decisione, per ora, tremendamente somigliante ad un fallimento.